Il progetto della Belluzzi gooble bike che ha vinto il premio alla maker faire di roma (ottobre 2013) dimostra  che il mix vincente per le idee innovative è rappresentato da oggetti di uso comune, immagini del mondo reale, dati geografici riutilizzabili, e una buona dose di open source.

In questo caso si tratta di riutilizzare in forma creativa l'immenso patrimonio delle immagini panoramiche di Google streetview e visualizzarle in sequenza, mentre si percorre un percorso preimpostato in sella ad una biciletta su rulli: il sistema controllato da Arduino riconosce quando ci inerpichiamo su una salita e applica una resistenza corrispondente.

Il progetto è stato realizzato da insegnanti e  studenti dell'istituto superiore Belluzzi Fioravanti di Bologna, a partire ad un "Home tranier" che integra già tachimetro e un freno elettromeccanico per simulare la pendenza: tramite un web server su un computer locale veine generata una chiamata al API server di google che restituisce tre tipologie di dati: immagini, geocodifica, altitudine e percorsi.
Dopo aver richiesto al server di Google il percorso, si ottengono per ciascun punto in sequenza l'immagine e l'altitudine corrispondente tramite chiamate AJAX http.
Nella stessa pagina di richiesta una applicazione javascript calcola la pendenza e la trasmette al microcontrollore Arduino che attiva il freno elettormagnetico.
Di ritorno il microcontroller ottiene una informazione sul numero di giri della ruota e converte questa informazione in un click sulla mappa che carica una nuova imamgine, il click viene emulato dalla pagina web in locale.
Il progetto è facilmente replicabile e espandibile, tutto il software e il firmware per Arduino è rilasciato sotto licenza Open source, è scaricabile dal sito dedicato al progetto[2] ma non manca una pagina facebook[3] e in rete si trovano numerose recensioni del progetto

Le aziende del settore avevano già messo sul mercato cyclette che mostrano sul video un percorso reale o virtuale collegato ai movimenti dell'atleta, ma il bello del progetto realizzato dagli studenti bolognesi è dato dalla possibilità di utilizzare qualsiasi tipo di percorso del mondo reale, dai passi dolomitici del giro d'italia al lungomare di Rio.

Questa è la potenza dellinformazione geografica. in questo caso l'immagine non si porta dietro solo il ricordo sbiadito di un luogo, ma ci fa fare l'esperienza del luogo stesso e la relazione tra le immagini e le informazioni  ci fa seprimentare il percorso.
Una mappa immersiva, orientata all'immagine: difficile da definire realtà virtuale, ma potremmo parlare di realtà dislocata.

Giova ricordare che Streetview non è l'unico né il primo[0] tra i servizi di mappe con immagini immersive, ma indubbiamente il più conosciuto e utilizzato: le interfacce di programamzione (API) consentono di inserire direttamente le immagini stradali per un punto di cui siano note le coordinate, le clausole di licenza richiedono che sia visualizzata anche la mappa di Google e potrebbero rappresentare un problema nel momento in cui si verificano nuemrosi accessi in quanto il servizio maps potrebbe diventare a pagamento[1].

Ad ogni modo le APi di streeetview non sarebboero state sufficienti se non avessero incontrato la potenza Open source del microcontrollore Arduino.


[0] Basti pensare alla tecnologia tutta italiana di geomondo.eu che ha creato la mappa di venezia (http://maps.veniceconnected.it/) 4 anni prima del famoso zainetto di google (http://goo.gl/kGN8zm)

[1] il limite di chiamate gratuite dal 2011 è 25000, ma resta sempre a discrezione di Google.

[2] http://gooblebike.scuole.bo.it/
[3] https://www.facebook.com/belluzzigooblebike
http://www.makerfairerome.eu/2013/10/03/belluzzi-gooble-bike-vince-il-premio-focus/

http://www.dire.it/emilia/4272-belluzzi-gooble-bike-bici-google.dire