Lo switchoff per il passaggio alla televisione digitale terrestre è ormai realtà anche in Italia. Si spengono le emissioni analogiche e si lasciano libere le frequenze tra 512 e 698 Mhz che diventeranno di estrema importanza per lo sviluppo di servizi di rete a banda larga wireless. Negli USA lo switchoff è già avvenuto nel 2009 permettendo alla White spaces coalition, formata da Microsoft, Google, Dell, HP, Intel, Philips, Earthlink, and Samsung Electro-Mechanics, di testare le potenzialità di  questi nuovi canali di trasmissione. Sono attese velocità comprese tra 80 Mbps (nella parte più alta dello spettro liberatosi) e i 400-800 Mbps (nella parte più bassa a lunghezze d’onda inferiori). Il segnale in questa frazione dello spettro è forte e facilmente ricevibile all’interno delle abitazioni, molto simile allo standard  802.11b/g che usiamo per le reti wireless. La sperimentazione USA è partita nel 2010 con TV Band Service in Wilmington, North Carolina. Sono state poste delle telecamere nei parchi e nelle autostrade e dei sensori per la qualità ed il livello dell’acqua. Come questa tecnologia si svilupperà è oggetto di discussione negli USA e la FCC sta testando le possibili implementazioni confrontandosi con Microsoft.

In Europa la Commissione Europea ha proposto un programma strategico quinquennale per una gestione efficiente dello spettro elettromagnetico. La finalità è che sia garantito uno spettro sufficiente per la trasmissione a banda larga wireless in modo da permettere a tutti i cittadini l’uso della rete. La Commissione chiede inoltre di liberare le frequenze a 800 MHz, quelle più appetibili per la diffusione indoor, usando norme tecniche armonizzate per l’uso wireless come le tecnologie LTE o Wimax.

http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/10/540&format=HTML&aged=1&language=IT&guiLanguage=en

 I costi saranno notevolmente inferiori rispetto a quelli spesi per usufruire dell’UMTS, considerando che la rete di trasmettitori è già pronta su tutto il territorio europeo. I prodotti basati sullo spettro dovrebbero in ogni nazione UE basarsi sugli stessi standard tecnici ed utilizzare la stessa banda. Esistono delle priorità nell’utilizzo di queste nuove risorse: la ricerca, l’osservazione della terra, Galileo, la protezione dell’ambiente, il cambiamento climatico, la protezione civile, il risparmio energetico nella gestione delle reti.

Nei piani della Commissione UE c’è anche una utilizzazione dello spettro per applicazioni mediche, per etichette wireless nel commercio e nei trasporti, per il broadcasting della televisione mobile.

http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO/10/425&format=HTML&aged=1&language=IT&guiLanguage=en

In Italia la sperimentazione è partita per iniziativa del CSP (Centro Supercalcolo Piemonte) e del Politecnico di Torino: nelle valli di Lanzo si sta sperimentando l’uso della banda televisiva per connettività in banda larga. La sperimentazione utilizza la frequenza con portante a 763MHz e larghezza di banda di 5MHz, interamente contenuta nel canale televisivo 57 (758-766MHz, con frequenza centrale di 762MHz), assegnata all’emittente Rete Capri che ne ha concesso l'uso. L’impianto trasmissivo con funzioni di access point, collocabile presso il traliccio in località Pian Benot, alle coordinate 45° 13’ 22’’N – 7° 13’ 50’’E, ha le seguente caratteristiche:
    • potenza massima al connettore dell’antenna di 18dBm;
    • antenna direttiva a pannello a polarizzazione verticale, con apertura di 60° sul piano orizzontale e 20° sul piano verticale ed un guadagno pari a 12dBi, con orientamento di 85°N e downtilt di 10°.
    • tranceiver OFDM con sottoportanti modulate 64QAM.

L’asta delle frequenze LTE per pochi canali sulla banda 800 Mhz ha portato allo Stato circa 3 miliardi di euro (sulla banda 2,6 Ghz ha fruttato 2 miliardi di euro). L’impegno sarà di grosse dimensioni: che fine faranno le aziende che hanno investito nel Wimax pochi anni orsono?