Il futuro della scuola italiana è 2.0

A Firenze nel 2004 è nata eTwinning, piattaforma per la gestione dei gemellaggi elettronici tra istituti scolastici europei. Ora eTwinning sbarca sui più conosciuti social network Facebook e Twitter per garantire un’informazione 2.0 intorno al tema degli scambi “virtuali” nei progetti didattici internazionali.

eTwinning è una piattaforma online che fornisce un servizio gratuito a tutti gli insegnanti di scuole pubbliche e parificate dei paesi membri (oltre a Croazia, Turchia, Islanda, Norvegia e Svizzera) per permettere loro di allargare i propri orizzonti didattici attraverso l’attivazione di progetti di partnership con colleghi di altri stati a cui far partecipare le proprie classi.

L’obiettivo, oltre all’innovazione nelle pratiche di insegnamento, è quello di sviluppare un sentimento di coesione e conoscenza nelle nuove generazioni, per la creazione di una vera e propria cittadinanza europea; cioè contribuire allo sviluppo dell’Europa quale società avanzata basata sulla conoscenza, riunendo al suo interno tutte le iniziative di cooperazione europea nell'ambito dell’istruzione e della formazione dal 2007 al 2013 ( periodo di durata dell’azione).

La volontà è quella di sensibilizzare i docenti, ma anche i giovani sull’esistenza di nuove forme di partnership che garantiscono un approccio innovativo alla didattica, conferendo, da un lato, nuovi spunti alla loro professionalità e, dall’altro, un maggior coinvolgimento degli studenti, che possono apprendere divertendosi attraverso le nuove tecnologie ed il confronto con dei coetanei europei.

L’Italia è uno dei paesi più attivi con circa 6.000 istituti registrati.

A livello operativo eTwinning è gestito dal consorzio di Ministeri dell’educazione europei European Schoolnet, sotto diretto mandato della Commissione Europea.

L’organizzazione si basa su una rete di Unità Nazionali presenti in ciascun paese e coordinate da Bruxelles. In Italia questa sede è Firenze.

Maggiori informazioni sul sito nazionale http://etwinning.indire.it o su quello europeo www.etwinning.net.