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censimento e monitoraggio frane

Page history last edited by Cristina Ongaro 12 years, 3 months ago

 

CENSIMENTO FENOMENI FRANOSI

 

Il territorio italiano è particolarmente soggetto a fenomeni naturali quali terremoti, eruzioni vulcaniche, frane, alluvioni, subsidenza ed erosione costiera che ne minano tutela e conservazione.

 

Per quanto riguarda le frane la Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile, partecipa ad un progetto nazionale di Inventario dei Fenomeni Franosi (Progetto I.F.F.I.) la cui necessità è derivata dall’esigenza di disporre di un quadro il più possibile completo sullo stato dei dissesti, finalizzato ad una migliore percezione delle problematiche relative al dissesto idrogeologico.

L’attività di censimento, basata su criteri standard di raccolta ed elaborazione delle informazioni, ha permesso di costruire un’utile strumento di conoscenza del territorio ed al contempo ha fornito l’occasione di riunire in un Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.) i dati provenienti da fonti ed archivi disomogenei.

Ogni fenomeno franoso è stato censito mediante una scheda frane, articolata su tre livelli:

  • 1° livello: contiene le informazioni di base (ubicazione, tipologia di movimento, attività) e deve essere compilato obbligatoriamente per ogni frana;

  • 2° livello: presenta un maggiore approfondimento della conoscenza (morfologia, geologia, litologia, uso del suolo, cause, date attivazione);

  • 3° livello: contiene dettagliate informazioni sui danni e sugli interventi di sistemazione.

     

La banca dati è costituita da una cartografia informatizzata e dal relativo database alfanumerico e iconografico.

I fenomeni franosi sono stati cartografati alla scala 1:25.000 o a scale di maggior dettaglio attraverso tre elementi: un punto georeferenziato (PIFF) posto in corrispondenza della quota più elevata del coronamento della frana; un poligono di frana o una linea nel caso di fenomeni caratterizzati da una larghezza non cartografabile.

 

La banca dati del progetto IFFI è stata pubblicata su internet (www.sinanet.apat.it/progettoiffi) mediante un WebGIS dedicato Cart@net-IFFI, che consente la visualizzazione e l'interrogazione delle frane dell'inventario, dei livelli informativi di base e dei raster di sfondo.

Comments (1)

Ginevra Iorio said

at 5:31 pm on Jan 2, 2012

Ciao cristina,
Ricollegandomi al tuo post ho visto che per i movimenti terrestri adesso ci si affida anche ai sistemi satellitari tanto che la TRE(tele-rilevamento europa) spin-off del politecnico di milano nel 2010 ha lanciato sul mercato l’algoritmo PSInSAR™ di seconda generazione: SqueeSAR più all’avanguardia per la misura degli spostamenti superficiali. Utilizzando dataset di immagini radar satellitari, SqueeSAR™ fornisce l'evoluzione dello spostamento, sia passata che corrente (monitoraggio), di un elevato numero di punti di misura al suolo; sfrutta tutte le acquisizioni disponibili su una area di interesse per individuare due differenti famiglie di bersagli a terra, PS(permanent scatter che corrispondono tipicamente a edifici, rocce esposte e altri rilevati, sia artificiali che naturali) e DS(sono invece aree detritiche, campi non coltivati, aree desertiche non sabbiose), i cui spostamenti sono misurabili da satellite con precisione millimetrica. In sostanza SqueeSAR™ permette di analizzare i trend di movimento di aree, quartieri o singoli fabbricati con lo scopo di pianificare lo sviluppo in ambito urbano e prevenire possibili crolli di edifici. La capacità di SqueeSAR™ di monitorare aree estese, a intervalli regolari di tempo, permette di controllare la risposta superficiale a fenomeni di dissesto naturale o attività antropiche (es. sfruttamento di giacimenti, operazioni di scavo, ecc.).

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