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TASSA_LI

Page history last edited by umberto zulian 12 years, 5 months ago

Questo è sicuramente un fortissimo 'web sensor' che ci permette di avere una visuale geografica dell'evasione fiscale........

almeno ammettiamo che esiste (anche sottocasa), è il primo passo per cambiare la situazione

 

TANTO - 01/09/2011 - di Pietro Blu Giandonato
Tassa.li è una interessante startup realizzata da un gruppo di giovani tecnologi, con l’intento di rendere facile la denuncia di esercizi commerciali che non rilasciano il regolare scontrino fiscale. E in un periodo nero come questo, molta gente avrà una gran voglia di partecipare. Grazie a una applicazione disponibile sia per iOS che Android, è infatti possibile in pochi clic geotaggare l’esercizio e riportare la somma dello scontrino non emesso. Il tutto in maniera assolutamente anonima. E questi ragazzi dimostrano di vedere molto lontano, perché presto rilasceranno i dati raccolti in forma totalmente aperta e libera.

Comments (1)

Luca Pantano said

at 4:03 pm on Jan 7, 2012

L'idea è buona ma attenzione che un progetto di successo spesso parte da una applicazione semplice con dietro una forte metodologia.

La considerazione su cui loro si sono basati è: con molti contributi si può avere una idea della diffusione del fenomeno.
Invece secondo me l'efficacia del progetto dipende da quali sono le azioni che possono essere prese in merito: la guardia di finanza può fare campagne di controllo a tappeto basandosi su segnalazioni anonime? E' questo il metodo più efficace?
Se la campagna di controlli a Cortina durante le feste viene considerata una operazione di immagine (ma anche di sostanza), è perché si è definito luogo e tempo precisi per colpire nel mucchio. In realtà c'era un metodo dietro: controllare i beni di lusso (auto,gioielli, soggiorni).
Questo progetto, pur nascendo da una buona idea, si chiama TASSA.LI a dispetto del fatto che proprio l'incauto acquirente che segnala il fatto è colui che permette l'evasione.
La lotta all'evasione è un problema di sensibilizzazione culturale, che passa anche attraverso controlli e forti sanzioni (economiche e di reputazione).

Come per ogni fenomeno sociale, non si può pensare di raccogliere dati per ottenere una quantificazione reale: probabilmente nei territori in cui l'evasione è più presente ci saranno minori segnalazioni per via di una cultura diffusa che accetta il fenomeno (per convenienza personale o anche solo per rassegnazione).
Sarebbe più utile avere progetti simili che invece raccolgono altri dati che siano utilizzabili come indicatori del fenomeno e che consentano di mirare le azioni di contrasto.
Si pensi per esempio a segnalare il livello di affollamento dei negozi in certe giornate, il livello dei prezzi applicati e la spesa totale fatta da alcuni clienti (dati che si possono raccogliere tranqullamente durante il tempo di coda alla cassa). Questi dati, anche se riferiti ad attività lecite (scontrini emessi),possono poi essere confrontati con i dati dichiarati.

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